27/04/2021
RFI/13 miliardi e mezzo di investimenti per Genova
Il completamento del Progetto Unico, potenzierà i collegamenti del sistema portuale di Genova e di tutta la Liguria con le principali linee ferroviarie del Nord Italia e con il resto d’Europa
RFI/13 miliardi e mezzo di investimenti per Genova-Il completamento del Progetto Unico, potenzierà i collegamenti del sistema portuale di Genova e di tutta la Liguria con le principali linee ferroviarie del Nord Italia e con il resto d’Europa. LE NUOVE INFRASTRUTTURE PORTERANNO A UN +49% DEI TRENI del traffico merci
Nel 2019 su un totale di 195.600 treni merci prodotti, 23.419 – il 12% – sono stati terminalizzati in Liguria, regione dove operano sette imprese ferroviarie tra cui Mercitalia. A conti fatti i nuovi interventi infrastrutturali porteranno dal 2024 un aumento di 80 treni al giorno (+49% treni giornalieri). Uno sviluppo in piena coerenza con il Libro Bianco dei Trasporti UE che chiede un progressivo trasferimento delle merci dalla strada alla ferrovia del 30% entro il 2030 e del 50% entro il 2050.
LO SCALO DI CAMPASSO, I BINARI IN PORTO E LA DIGA FORANEA: GENOVA È IL PRIMO POLO LOGISTICO DEL PAESE
“Difficulties mastered are opportunities won”. Le difficoltà superate sono opportunità guadagnate, tuonava nel secolo scorso Winston Churchill. E aveva ragione. Perché molte sono le difficoltà superate e quelle ancora da superare che consentiranno a Genova di essere confermato il primo polo logistico del Paese e tra i più importanti d’Europa.
Secondo i dati diffusi dell'Autorità di sistema portuale del Mar Ligure Occidentale, i porti della Liguria muovono complessivamente il 50% dei container a livello nazionale e più del 35% dei treni merci ha origine dai porti della stessa Liguria.
Numeri destinati ad aumentare soprattutto per il Porto di Genova dove è prevista la creazione della nuova diga foranea. Un’opera infrastrutturale dal valore di 1,3 miliardi di euro, i cui lavori inizieranno a gennaio 2022 e che permetterà di intercettare grandi navi portacontainer di una lunghezza media di 400 metri e una capacità che può arrivare a 24mila teu.
Secondo le previsioni della stessa Autorità, lo sviluppo del Porto di Genova porterà così un aumento progressivo del traffico container del 100-150% e un possibile aumento del 40% delle quote di merci su rotaia. Uno sviluppo possibile solo se lo scalo Campasso, il “polmone che fa respirare” il terminal portuale, viene adeguatamente potenziato. Un lavoro che RFI sta già facendo con la realizzazione di 8 nuovi binari di lunghezza pari a 750 metri per l’arrivo e la partenza dei treni, un progetto di ampliamento inserito nel contesto di Sistema di Comando Controllo (SCC) della circolazione ferroviaria del Nodo di Genova.
Un modello di esercizio che a pieno regime prevede 18 treni merci di giorno e 24 notturni per un totale tra partenze e arrivi (H24) di 42 treni completi, lunghi appunto fino a 750 metri, da immettere in Europa attraverso il corridoio Reno-Alpi. Insomma Campasso sarà il vero e proprio retroporto di Genova per capacità, traffico e complessità di gestione.
L’altro grande intervento prevede il ripristino del collegamento tra Bivio Fegino e Parco Rugna in area portuale, 5 chilometri a doppio binario attraverso lo Scalo Campasso. Lo stato dell’arte al 23 aprile 2021 vede l’avvio dei lavori propedeutici alla realizzazione della tratta e a breve si avvieranno quelli nella tratta a nord di Campasso interessata dall’affiancamento della futura nuova linea metropolitana di Genova tra Brin e Canepari.
FUORI MURO, IL TERZO IMPIANTO AL SERVIZIO DELLA PORTUALITÀ LIGURE
Il rinnovo e potenziamento del parco ferroviario Fuori Muro, già al servizio dei moli del porto storico di Genova Sampierdarena, costituirà un ulteriore, importantissimo, tassello nel complessivo upgrading infrastrutturale al servizio della portualità e della logistica ligure. Lo scalo, a 7 binari di cui 5 di almeno 750 metri di sviluppo, sarà infatti, insieme a quelli di Voltri/Prà e Campasso, il terzo impianto idoneo alla composizione ed inoltro in linea dei treni lunghi a standard europeo, contribuendo al raggiungimento di quello shift modale strada/rotaia che rappresenta un obiettivo primario per la portualità ligure e la logistica del Paese. Le attività progettuali sono in corso, in piena sinergia tra RFI e l’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale, e vedranno il completamento nel 2024.
fonte RFI