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18/11/2021

Divario infrastrutturale nord–sud: Come utilizzare al meglio i fondi disponibili

Intervista ad Armando de Girolamo, Amministratore Unico della Lotras

 

Il recente decreto 'Infrastrutture' individua scadenze più definite e tappe più chiare per sbloccare l'utilizzo delle risorse messe a disposizione dal PNRR. Fissa ,cioe’, al 30 novembre la scadenza per la ricognizione delle infrastrutture (che dovrà essere effettuata dal Mims, Enti territoriali e soggetti pubblici e privati ciascuno per la propria competenza) e al 31 marzo 2022 il termine per l’approvazione del DPCM che stabilirà i criteri di priorità e le azioni da compiere per recuperare il divario infrastrutturale nord –sud.

Come tutti riconoscono, si tratta di una occasione che il Sud non può perdere. Per approfondire l’argomento abbiamo voluto sentire l’opinione dell’amministratore di una società del sud, Armando De Girolamo, Presidente della soc. LOTRAS, che ha la sua base operativa in provincia di Foggia. Impresa, peraltro, leader, in Europa, per il trasporto intermodale di liquidi alimentari e gestore di Terminal ferroviari multimodali.

Presidente, alla luce della sua esperienza, quali possono essere gli interventi da realizzare per dare slancio alle imprese del sud?
Occorre lavorare sull’interoperabilità che limita e piega i nostri treni tutt’ora non adeguati allo standard europeo, potenziare l’esistente, rimuovere i divari di lunghezza, sagoma e peso del treno almeno sugli assi portanti della rete ferroviaria nazionale collegati ai Corridoi TEN-T.
Sul piano della domanda occorre creare e aprire spazi per gestire quella che si riversa sui nodi di scambio intermodali: per gestire il 10% in più di merce che sale sui treni dobbiamo prevedere un ampliamento di spazi nei terminal attuali pari almeno al 30% da dedicare alla movimentazione delle UTI e dei semirimorchi, alla manovra primaria e secondaria.
Pensare prima a nuove infrastrutture sarebbe una disfunzione seriale. Se non potenziamo l’esistente non riusciamo a convogliare alcun aumento dei volumi intercettabili dai treni. Il consolidamento delle merci è una dimensione importante della sostenibilità della modalità ferroviaria. Inclusione e integrazione a mio parere sono le azioni distintive.


Quali potrebbero essere i criteri di priorità che possono determinare le condizioni di sviluppo del trasporto ferroviario delle merci e che saranno oggetto del DPCM che dovrà essere adottato entro il 31 marzo 2022?
Rimozione dei colli di bottiglia del primo e ultimo miglio ferroviario, potenziamento e adeguamento della capacità produttiva dei terminal intermodali attualmente snodi di riferimento, potenziamento di sagoma, modulo e portata dei treni in modo uniforme e fluido sull’infrastruttura ferroviaria nazionale.
Pensiero trasversale, che partendo dalle realtà produttive e distributive coinvolga il sistema logistico globale senza mortificare l’uno rispetto all’altro, e nuova perimetrazione del coinvolgimento della domanda di trasporto ferroviario da parte dell’autotrasporto: due realtà che possono liberare il vero aumento della diversione della domanda del mercato nazionale e internazionale.
Il mezzogiorno ha potenzialità di trasporto via treno ancora inespresse e attende una fruibilità che è da anni ancora teorica, sulla carta, sui piani di deployment. Considerando la distanza con i mercati del nord è necessario anche un’analisi oggettiva sulle risorse incentivanti, che siano strutturali e che aiutino, proporzionalmente alla effettiva sostenibilità di una modalità di trasporto rispetto alle altre, quella più ecosostenibile per la capacità di futuro del nostro Pianeta e della Collettività.
Oltre a raccontare, siamo chiamati a fare.

 

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